Sarà l’Adorazione dei pastori del Perugino il Capolavoro per Milano 2017, una tavola di grandi dimensioni proveniente dalla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia.
L’iniziativa è curata da Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano di Milano e da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, col patrocinio dell’Arcidiocesi di Milano, del Pontificio Consiglio della Cultura, della Regione Lombardia, della Regione Umbria, del Comune di Milano, del Comune di Perugia.
L’opera è il capolavoro indiscusso della maturità di Pietro Vannucci, detto il Perugino e fa parte di un polittico eseguito per la chiesa di sant’Agostino a Perugia, su commissione dei frati agostiniani nel 1502.
La sua complessa esecuzione richiese più di vent’anni e, alla morte del pittore, mancavano ancora alcune rifiniture. Si trattava infatti di una grandiosa pala d’altare, a più scomparti e su più registri, che doveva essere alta più di otto metri e che era formata da oltre trenta tavole.
Già nel 1654 l’imponente struttura, poco consona alle nuove disposizioni liturgiche della controriforma, venne smontata e divisa in due parti. Da quel momento, purtroppo, cominciò la dispersione delle tavole. Molte di esse si trovano ora in Francia, a causa delle requisizioni fatte dalle truppe napoleoniche nel 1797, negli Stati Uniti, come il San Bartolomeo conservato nella città di Birmingham in Alabama, o proprio a Perugia, nella chiesa benedettina di San Pietro, dove si trova il Cristo sorretto da Nicodemo tra la Madonna dolente e san Giovanni Evangelista.
Oltre all’Adorazione dei pastori, alla Pinacoteca Nazionale dell’Umbria sono rimasti gli altri scomparti con Eterno benedicente, Profeti Daniele e David, Arcangelo Gabriele, Battesimo di Cristo, Santi Gerolamo e Maria Maddalena, e dodici scomparti della predella.
Numerosi sono stati i tentativi di ricomposizione dell’assetto originale del grande polittico.
Il progetto di allestimento, curato dall’arch. Alessandro Colombo dello Studio Cerri & Associati, cercherà di suggerire lo spazio architettonico a cui era destinata l’opera e di rievocare il grandioso polittico di cui era parte.
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