La basilica di S. Eustorgio sorge lungo una delle strade più importanti della città di Milano, quella che conduce a Pavia, capitale del regno dei Longobardi. Secondo un’antica tradizione ancora oggi da qui comincia la processione con il quale ogni nuovo vescovo di Milano entra in città.
La chiesa odierna è il risultato di una serie di restauri avvenuti nei secoli. I resti di una prima chiesa paleocristiana sono ancora visibili sotto l’abside, mentre elementi della costruzione di epoca romanica sono individuabili nella zona absidale e in alcuni capitelli. Nel XIII secolo la chiesa venne assegnata ai frati dell’ordine domenicano e l’edificio, che doveva essere funzionale alla attività di predicazione dei frati, è caratterizzato dall’annullamento della divisione netta tra spazio principale e spazi laterali, rispondendo così all’esigenza eliminare ogni impedimento fisico e strutturale all’ascolto da parte dei fedeli della liturgia e della predicazione.
Nell’angolo sinistro della facciata a capanna si trova un pulpito marmoreo, realizzato nel 1597 in sostituzione di quello originale dal quale, secondo la tradizione, aveva predicato S. Pietro Martire.
Il campanile, eretto tra il 1297 e il 1309, con i suoi 73 metri di altezza, è il più alto della città e reca sulla cuspide una stella, simbolo dei Magi.
All’interno, lungo la navata, si trovano opere straordinarie, sia pittoriche che scultoree.