Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano in collaborazione con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino presenta la mostra Dorothea Lange, a cura di Walter Guadagnini e Monica Poggi, che attraverso 140 di scatti celebra la fotografa americana a 130 anni dalla nascita.
Un percorso che ha inizio tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, quando la Lange si fa testimone cruciale di alcuni degli eventi epocali che avrebbero modificato l’assetto economico e sociale degli Stati Uniti, su tutti il crollo di Wall Street, e che la spingono ad abbandonare il mestiere di ritrattista per documentare l’attualità. Tra questi c’è il viaggio che nel 1935 intraprende con l’economista Paul S. Taylor, che sposa alcuni anni dopo, per raccontare le drammatiche condizioni di vita in cui versano i lavoratori del settore agricolo delle aree centrali del Paese, colpito dal 1931 al 1939 da una dura siccità, il fenomeno delle Dust Bowl, le ripetute tempeste di sabbia raccontate anche da John Steinbeck nel romanzo Furore (1939) e nella sua versione cinematografica di John Ford (1940), ispiratosi proprio alle fotografie scattate da Lange.
L’adesione al programma governativo Farm Security Administration, nato con lo scopo di promuovere le politiche del New Deal, consente a Lange di viaggiare per gli Stati Uniti e raccontare i luoghi e i volti della povertà. Dalle piantagioni di piselli della California a quelle di cotone degli Stati del Sud, dove la segregazione razziale genera forme di sfruttamento particolarmente degradanti, Lange realizza migliaia di scatti, raccogliendo storie e racconti riportati nelle dettagliate didascalie che accompagnano le opere. È il contesto in cui nasce Migrant Mother, il ritratto di una giovane madre disperata che vive con i sette figli in un accampamento di tende e auto dismesse, immagine che diventerà poi iconica.
Un altro importante nucleo di scatti di cui si compone la mostra risale agli anni della Seconda Guerra Mondiale, che per gli Stati Uniti inizia nel 1941 con il bombardamento giapponese di Pearl Harbor, ed è dedicato proprio alla popolazione americana di origine giapponese internata in campi di prigionia dal governo americano a seguito dell’entrata in guerra.
Anche in questo caso Lange lavora su incarico del governo, nonostante lei e il marito abbiano espresso pubblicamente il proprio dissenso: i suoi scatti documentano l’assurdità di una legge razziale e discriminatoria e di come questa abbia stravolto la vita di migliaia di persone ben inserite nella società, costringendole ad abbandonare le proprie case e le proprie attività.
Attraverso le sue eccelse qualità di reporter e ritrattista, Lange riesce ad affrontare contesti complessi e drammatici, raccontando le esperienze personali e il vissuto emotivo di ogni persona incontrata lungo il percorso, evidenziando al tempo stesso come le scelte politiche e le condizioni ambientali possano ripercuotersi sulla vita dei singoli e cambiarne drasticamente le esistenze, fornendo ancora oggi spunti di riflessione su temi come la povertà, la crisi climatica, le migrazioni e le discriminazioni.
- Ingresso diurno (mostra e collezione permanente)
Martedì-Domenica: 10.00-18.00 (da piazza S. Eustorgio, 3)
La biglietteria chiude alle ore 17.30
Intero: 9€ / Ridotto: 7€
- Ingresso serale alla mostra
Lunedì – Domenica, ore 17.30-22.30 (da Corso di Porta Ticinese, 95)
Ultimo ingresso in mostra alle ore 22.00
In orario serale è attiva solo la formula 12 € prima consumazione a InChiostro Bistrot + ingresso mostre
In orario serale non è possibile preacquistare o prenotare l’ingresso alle mostre
Non sono attive riduzioni e gratuità. Non è possibile accedere con Abbonamento Musei Lombardia
- CHIUSURE SERALI
Nei seguenti giorni, per eventi privati, la mostra non sarà visitabile in orario serale.
Il Bistrot sarà chiuso. Non sarà attiva la formula 12€ prima consumazione + ingresso mostre.
– Lunedì 6 ottobre
Calendario in aggiornamento…
- Giovedì 9 ottobre, ore 18:30
CONFERENZA
Intrecci di sguardi: tra le parole di John Steinbeck e gli scatti di Dorothea Lange
Relatore don Paolo Alliata, responsabile del Servizio per l’Apostolato Biblico della Diocesi di Milano
Introduce Nadia Righi, direttrice del Museo
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- Per gruppi e scolaresche con guida propria, è obbligatoria la prenotazione: info.prenotazioni@museodiocesano.it
- Per prenotare una visita guidata con i Servizi Educativi, scrivere a: servizieducativi@museodiocesano.it
- Gli accrediti stampa per l’ingresso serale (ore 17.30-22.30) prevedono il solo ingresso alle mostre.
Come raggiungere il Museo in treno:
Prendere un treno delle linee regionali o suburbane di Trenord, delle linee transfrontaliere RE80 (Locarno-Lugano-Chiasso-Milano Centrale), RE5 (Porto Ceresio-Varese-Gallarate-Milano) e S11 (Chiasso-Como-Milano-Rho) di TILO, o del servizio aeroportuale Malpensa Express, con destinazione MILANO. Dalla stazione di Milano di arrivo è possibile proseguire con i mezzi pubblici ATM (bus o metropolitana) e a piedi fino al Museo Diocesano.
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